Calendario delle semine
Di
seguito vengono descritte in modo dettagliato le modalità di semina
e di trapianto delle diverse varietà di ortaggi negli specifici
mesi.
Questa descrizione dettagliata delle semine e dei trapianti in aridocoltura sarà aggiornato ogni 3 mesi, al fine di fornire informazioni immediatamente utili a chi voglia cimentarsi in questa tecnica colturale.
SEMINE E TRAPIANTI DI GENNAIO
In
gennaio, siamo ancora in pieno inverno, quindi si possono seminare
alcuni ortaggi in coltura protetta, lasciandoli poi crescere in serra
non riscaldata per almeno un mese e mezzo prima di essere
trapiantati:
Lattughe
e
Carote
Gennaio
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Lattuga Romana |
semina
protetta
|
Carota Touchon |
semina
protetta
|
Lattuga
ROMANA
Tra tutte le varietà di lattuga, preferiamo la lattuga romana (Figura), la quale ha un cespo voluminoso e resiste bene anche alle basse temperature.
In realtà, anche la lattuga romana, come tutte le varietà di lattuga, necessita di molta acqua, ma se seminata in gennaio in coltura protetta (vedi paragrafo) e coltivata in serra non riscaldata per un mese e mezzo, si può trapiantare nel terreno all’inizio di marzo, sfruttando così la naturale piovosità primaverile.
E’ necessario utilizzare delle aiuole pacciamate con telo di rafia di plastica (vedi paragrafo) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo).
Trapiantare
le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni
alterni per una settimana.
Le
piante di lattuga crescono lentamente e si possono raccogliere dopo
circa 2 mesi dal trapianto (da marzo a maggio).
Altre varietà di lattuga coltivabili in aridocoltura sono la Lattuga foglia di quercia verde e la Lattuga foglia di quercia rossa.
Le
modalità di semina, di trapianto e di raccolta sono simili a quelli
già descritti per la lattuga romana.
Carote
TOUCHON (o carote PRECOCISSIME)
Le carote Touchon (Figura) sono di dimensioni medie, ma più lunghe della Nantese.
Si
tratta di una varietà relativamente precoce, se comparata ai
lunghissimi tempi di crescita delle altre carote. Infatti si può
raccogliere dopo “soli” 5 mesi (contro gli 8 mesi delle altre
carote).
Necessitano di temperature miti per germogliare, per cui si possono seminare in gennaio solo in coltura protetta (vedi paragrafo), seminandole in vasi di torba compressa (Figura) pieni di terriccio e messi in serra non riscaldata per circa un mese e mezzo.
Poi
si trapiantano verso marzo in file parallele distanti 25 cm, in modo
da avere spazio per passare col sarchiatore manuale.
Tale
distanza tra le file deve essere aumentata a 50 cm se si vuole
consociarle con le cipolle in modo che si proteggano reciprocamente
dall’attacco della mosca della carota e della mosca della cipolla.
E’
necessario trapiantare le carote in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
E’ necessario utilizzare delle aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere dapprima alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura periodica (vedi paragrafo) (che deve essere poi praticata periodicamente).
Per evitare gli attacchi della mosca della carota, coprire il bancale con teli di TNT in fogli (Figura 1) o in rotolo (Figura 2) (innaffiando a doccetta), oppure consociandola alla cipolla o a porro ed i primi tempi trattare ogni 15 giorni con piretro alle dosi consigliate sulla confezione.
Le
carote Touchon si raccolgono dopo 5 mesi dalla semina
(luglio–agosto).
E’
utile rincalzarle periodicamente per evitare che la zona dove si
attaccano le foglie diventi dura e verde (la carota rimane sempre
commestibile, ma non è bella da vedere).
Si
raccolgono quando le loro foglie iniziano ad ingiallire, ma non
bisogna raccoglierle quando tutte le foglie sono gialle, perché
assumono un gusto amaro e legnoso.
SEMINE E TRAPIANTI DI FEBBRAIO
In
febbraio, si può ricorrere alla
semina
protetta
per i Piselli
e le
Lattughe
ed
alla
semina
diretta
per le Carote.
Febbraio
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Pisello nano dolce di Provenza |
semina
protetta
|
Lattuga Romana |
semina
protetta
|
Carota Touchon |
semina
diretta
|
PISELLi
NANI DOLCI DI PROVENZA
Per
coltivare i piselli in aridocoltura è necessario utilizzare varietà
nane ed a maturazione precoce.
La varietà da noi preferita è il Pisello nano dolce di Provenza (che permette la raccolta dopo soli 60 giorni) (Figura).
E’ necessario utilizzare delle aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere dapprima alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura periodica (vedi paragrafo) che può essere limitata ai primi periodi di crescita delle piante, perché poi le stesse piante con il loro fogliame contrastano le erbe infestanti.
In febbraio, per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire la semina in coltura protetta in idrocoltura (vedi paragrafo) e quando le piantine raggiungono l’altezza di 10-15 cm (cioè dopo 11-12 giorni) si possono trapiantare nel terreno.
Si ricorre al trapianto in file, facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco le piantine a circa 5 cm di distanza l’una dall’altra ed infine ricoprendo manualmente le loro radici con la terra.
La
distanza tra le file deve essere di circa 25 cm.
E’
consigliabile trapiantare le piantine in una settimana piovosa,
oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Il
Pisello nano dolce di Provenza permette un solo raccolto dopo circa
60 giorni dal trapianto (aprile-maggio) e poi lascia
il terreno libero e concimato per le semine ed i trapianti del
periodo estivo (luglio-agosto): cavoli, finocchi, etc
Lattuga
ROMANA
Tra tutte le varietà di lattuga, preferiamo la lattuga romana (Figura), la quale ha un cespo voluminoso e resiste bene anche alle basse temperature.
In realtà, anche la lattuga romana, come tutte le varietà di lattuga, necessita di molta acqua, ma se seminata in febbraio in coltura protetta (vedi paragrafo) e coltivata in serra non riscaldata per un mese e mezzo, si può trapiantare nel terreno in aprile, sfruttando così la naturale piovosità primaverile.
E’ necessario utilizzare delle aiuole pacciamate con telo di rafia di plastica (vedi paragrafo) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo).
Trapiantare
le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni
alterni per una settimana.
Le
piante di lattuga crescono lentamente e si possono raccogliere dopo
circa 2 mesi dal trapianto (maggio).
Altre varietà di lattuga coltivabili in aridocoltura sono la Lattuga foglia di quercia verde e la Lattuga foglia di quercia rossa.
Le
modalità di semina, di trapianto e di raccolta sono simili a quelli
già descritti per la lattuga romana.
Carote
TOUCHON (o carote PRECOCISSIME)
Le carote Touchon (Figura) sono di dimensioni medie, ma più lunghe della Nantese.
Si
tratta di una varietà relativamente precoce, se comparata ai
lunghissimi tempi di crescita delle altre carote. Infatti si può
raccogliere dopo “soli” 5 mesi (contro gli 8 mesi delle altre
carote).
Per
le semine di febbraio si può ricorrere alla semina diretta,
in file parallele.
E’ necessario utilizzare delle aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura (vedi paragrafo) (che deve essere poi praticata periodicamente).
Si
seminano in file parallele distanti 25 cm, in modo da avere spazio
per passare col sarchiatore manuale.
Tale
distanza tra le file deve essere aumentata a 50 cm se si vuole
consociarle con le cipolle per proteggersi reciprocamente
dall’attacco della mosca della carota e della mosca della cipolla.
E’
necessario seminare le carote in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Per evitare gli attacchi della mosca della carota, coprire il bancale con teli di TNT in fogli (Figura 1) o in rotolo (Figura 2) (innaffiando a doccetta), oppure consociandola alla cipolla o a porro ed i primi tempi trattare ogni 15 giorni con piretro alle dosi consigliate sulla confezione.
Le
carote Touchon si raccolgono dopo 5 mesi dalla semina
(agosto-settembre).
E’
utile rincalzarle periodicamente per evitare che la zona dove si
attaccano le foglie diventi dura e verde (la carota rimane sempre
commestibile, ma non è bella da vedere).
Si
raccolgono quando le loro foglie iniziano ad ingiallire, ma non
bisogna raccoglierle quando tutte le foglie sono gialle, perché
assumono un gusto amaro e legnoso.
Se
non abbiamo necessità di liberare l’aiuola per altre semine e
trapianti, da settembre in poi si possono lasciare le carote in
terra, coprendole con foglie secche e tirandole fuori col forcone
fino al mese di marzo.
SEMINE E TRAPIANTI DI MARZO
In
marzo, si può ricorrere alla semina protetta per i Piselli,
le
Lattughe
ed
il
Cavolo Broccolo
ed
alla semina diretta per la Carota.
Marzo
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Pisello nano dolce di Provenza |
semina
protetta
|
Lattuga Romana |
semina
protetta
|
Carota Touchon |
semina
diretta
|
Cavolo broccolo |
semina
protetta
|
PISELLI NANI DOLCI DI PROVENZA
Per
coltivare i piselli in aridocoltura è necessario utilizzare varietà
nane ed a maturazione precoce.
La varietà da noi preferita è il Pisello nano dolce di Provenza (che permette la raccolta dopo soli 60 giorni) (Figura).
E’ necessario utilizzare delle aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere dapprima alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura periodica (vedi paragrafo) che può essere limitata ai primi periodi di crescita delle piante, perché poi le stesse piante con il loro fogliame contrastano le erbe infestanti.
In marzo, per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire la semina in coltura protetta in idrocoltura (vedi paragrafo) e quando le piantine raggiungono l’altezza di 10-15 cm (cioè dopo 11-12 giorni) si possono trapiantare nel terreno.
Si ricorre al trapianto in file, facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco le piantine a circa 5 cm di distanza l’una dall’altra ed infine ricoprendo manualmente le loro radici con la terra.
La
distanza tra le file deve essere di circa 25 cm.
E’
consigliabile trapiantare le piantine in una settimana piovosa,
oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Il
Pisello nano dolce di Provenza permette un solo raccolto dopo circa
60 giorni dal trapianto (aprile-maggio) e poi lascia
il terreno libero e concimato per le semine ed i trapianti del
periodo estivo (luglio-agosto): cavoli, finocchi, etc
Lattuga
ROMANA
Tra tutte le varietà di lattuga, preferiamo la lattuga romana (Figura), la quale ha un cespo voluminoso e resiste bene anche alle basse temperature.
In realtà, anche la lattuga romana, come tutte le varietà di lattuga, necessita di molta acqua, ma se seminata in marzo in coltura protetta (vedi paragrafo) e coltivata in serra non riscaldata per circa un mese, si può trapiantare nel terreno in aprile, sfruttando così la naturale piovosità primaverile.
E’ necessario utilizzare delle aiuole pacciamate con telo di rafia di plastica (vedi paragrafo) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo).
Trapiantare
le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni
alterni per una settimana.
Le
piante di lattuga crescono lentamente e si possono raccogliere dopo
circa 2 mesi dal trapianto (maggio-giugno).
Altre varietà di lattuga coltivabili in aridocoltura sono la Lattuga foglia di quercia verde e la Lattuga foglia di quercia rossa.
Le
modalità di semina, di trapianto e di raccolta sono simili a quelli
già descritti per la lattuga romana.
Carote
TOUCHON (o carote PRECOCISSIME)
Le carote Touchon (Figura) sono di dimensioni medie, ma più lunghe della Nantese.
Si
tratta di una varietà relativamente precoce, se comparata ai
lunghissimi tempi di crescita delle altre carote. Infatti si può
raccogliere dopo “soli” 5 mesi (contro gli 8 mesi delle altre
carote).
Per
le semine di marzo si può ricorrere alla semina diretta, in
file parallele.
E’ necessario utilizzare delle aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura (vedi paragrafo) (che deve essere poi praticata periodicamente).
Si
seminano in file parallele distanti 25 cm, in modo da avere spazio
per passare col sarchiatore manuale.
Tale
distanza tra le file deve essere aumentata a 50 cm se si vuole
consociarle con le cipolle per proteggersi reciprocamente
dall’attacco della mosca della carota e della mosca della cipolla.
E’
necessario seminare le carote in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Per evitare gli attacchi della mosca della carota, coprire il bancale con teli di TNT in fogli (Figura 1) o in rotolo (Figura 2) (innaffiando a doccetta), oppure consociandola alla cipolla o a porro ed i primi tempi trattare ogni 15 giorni con piretro alle dosi consigliate sulla confezione.
Le
carote Touchon si raccolgono dopo 5 mesi dalla semina
(agosto-settembre).
E’
utile rincalzarle periodicamente per evitare che la zona dove si
attaccano le foglie diventi dura e verde (la carota rimane sempre
commestibile, ma non è bella da vedere).
Si
raccolgono quando le loro foglie iniziano ad ingiallire, ma non
bisogna raccoglierle quando tutte le foglie sono gialle, perché
assumono un gusto amaro e legnoso.
Se
non abbiamo necessità di liberare l’aiuola per altre semine e
trapianti, da settembre in poi si possono lasciare le carote in
terra, coprendole con foglie secche e tirandole fuori col forcone
fino al mese di marzo.
Cavolo
broccolo calabrese precoce
Il cavolo broccolo calabrese precoce (Figura), come tutte le varietà precoci produce teste di medie dimensioni, ma ha il vantaggio di ricacciare facilmente nuove teste di dimensioni più piccole che permettono un secondo raccolto.
Si semina i primi di marzo e, per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante, si consiglia eseguire una semina in coltura protetta a 22 – 24° C (vedi paragrafo).
Dopo
circa 1 mese e mezzo (a fine aprile), si possono trapiantare
nell’aiuola (a
distanza di 50 cm l’uno dall’altro ed in file distanti 60 cm).
E’ necessario utilizzare delle aiuole pacciamate con telo di rafia di plastica (vedi paragrafo) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno.
Trapiantare
nel terreno le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle
a giorni alterni per una settimana. Poi la
pianta sviluppa delle radici fittonanti e si arrangia da sola.
Si
raccoglie dopo circa 65 giorni dal trapianto (in
luglio-agosto-settembre), tagliando solo le teste e lasciando la
pianta nel terreno, che a distanza di 20 giorni ricaccerà nuove
teste (anche se di dimensioni minori).
Le
teste (i broccoli), tanto apprezzati nella cucina tipica meridionale,
altro non sono che i boccioli delle infiorescenze. Per questo motivo
devono essere raccolti molto prima che i boccioli si aprano per la
fioritura. Dei broccoli si consuma anche la parte finale dello stelo,
molto carnosa.
SEMINE E TRAPIANTI DI APRILE
In
aprile le giornate si allungano, la temperatura aumenta ed iniziano
ad essere numerosi gli ortaggi che si possono coltivare in
aridocoltura. Si ricorre alla semina diretta della
Carota
Touchon,
alla
semina protetta dei
Pomodori
in siccagno
,
delle
Zucchine striate
,
del
Cetriolo pugliese
,
del
Melone
ed
al trapianto di
Peperoni
e
della
Cipolla bianca.
Aprile
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Carota Touchon |
semina
diretta
|
Pomodori Heinz |
semina
protetta
|
Zucchine striate pugliesi |
semina
protetta
|
Carosello tondo di Massafra |
semina
protetta
|
Melone Piel de Sapo |
semina
protetta
|
Peperone quadrato verde |
trapianto
|
Cipolla Musona |
trapianto
|
Carote
TOUCHON (o carote PRECOCISSIME)
Le carote Touchon (Figura) sono di dimensioni medie, ma più lunghe della Nantese.
Si
tratta di una varietà relativamente precoce, se comparata ai
lunghissimi tempi di crescita delle altre carote. Infatti si può
raccogliere dopo “soli” 5 mesi (contro gli 8 mesi delle altre
carote).
Per
le semine di aprile si può ricorrere alla semina diretta, in
file parallele.
E’ necessario utilizzare delle aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura (vedi paragrafo) (che deve essere poi praticata periodicamente).
Si
seminano in file parallele distanti 25 cm, in modo da avere spazio
per passare col sarchiatore manuale.
Tale
distanza tra le file deve essere aumentata a 50 cm se si vuole
consociarle con le cipolle per proteggersi reciprocamente
dall’attacco della mosca della carota e della mosca della cipolla.
E’
necessario seminare le carote in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Per evitare gli attacchi della mosca della carota, coprire il bancale con teli di TNT in fogli (Figura 1) o in rotolo (Figura 2) (innaffiando a doccetta), oppure consociandola alla cipolla o a porro ed i primi tempi trattare ogni 15 giorni con piretro alle dosi consigliate sulla confezione.
Le
carote Touchon si raccolgono dopo 5 mesi dalla semina
(settembre-ottobre).
E’
utile rincalzarle periodicamente per evitare che la zona dove si
attaccano le foglie diventi dura e verde (la carota rimane sempre
commestibile, ma non è bella da vedere).
Si
raccolgono quando le loro foglie iniziano ad ingiallire, ma non
bisogna raccoglierle quando tutte le foglie sono gialle, perché
assumono un gusto amaro e legnoso.
Se
non abbiamo necessità di liberare l’aiuola per altre semine e
trapianti, da settembre in poi si possono lasciare le carote in
terra, coprendole con foglie secche e tirandole fuori col forcone
fino al mese di marzo.
Pomodori
in siccagno
Esistono
numerosi ecotipi di pomodori in siccagno, specialmente nel meridione
e nell’Italia insulare, diversi spesso da provincia a provincia.
La
maggior parte di essi, però, sono di piccole dimensioni e
utilizzabili quasi esclusivamente come pomodori da passata o come
pomodori da serbo (cioè da conservare appesi ad una corda per il
consumo invernale).
Noi preferiamo la varietà Heinz 1308 (Figura) che produce dei pomodori di forma rotonda e di medie dimensioni (del peso di circa 80 – 100 gr), utilizzabili sia come pomodori da insalata che come pomodoro da salsa.
Il
loro sapore è intenso e salato, quindi ben diverso dal sapore
dolcetto-acidulo dei comuni pomodori.
Sono
pomodori a crescita determinata e, quindi, non c’è bisogno di
tutori, anche se nelle estati piovose possono diventare sarmentosi.
Questa
varietà di pomodori deve essere seminata all’inizio di aprile.
Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire una semina in coltura protetta a 22 – 24° C (vedi paragrafo) e dopo circa 1 mese, si possono trapiantare nell’aiuola.
Si
consiglia di trapiantare le piantine nel terreno in una settimana
piovosa, oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana. Poi
la pianta sviluppa delle radici fittonanti e si arrangia da sola.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono alla pioggia di irrigare le
piante.
Il
costo di questi teli non è basso, ma hanno il vantaggio di poter
essere riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Le
piantine di pomodoro devono essere trapiantate in file a
distanza di 50 cm l’una all’altra ed a distanza di 50 cm tra le
file.
Tutte
le varietà di pomodoro tendono a sviluppare una malattia detta
“marciume apicale del pomodoro” che porta alla comparsa di
una vasta area nera e necrotica verso l’apice o verso il picciolo
del pomodoro. Nei casi gravi può essere compromesso tutto il
raccolto.
Tale
malattia è dovuta ad una carenza di calcio e per tale ragione ai
primi segni di tale malattia è bene irrorare ogni mese le piante di
pomodoro con Bentonite e Litotamnio.
Entrambi sono reperibili in sacchi sul WEB (dove si possono trovare già mischiati e ridotti in polvere pronti all’uso), oppure presso i consorzi agrari in sacchi separati.
In quest’ultimo caso, per distribuirli sugli ortaggi, in un secchio contenete 10 litri di acqua si sciolgono 50 g di Bentonite e 100 g di Litotamnio. Il litotamnio è costituito da granuli molto duri che devono essere macinati col macinino elettrico da caffè per ridurli in polvere solubile.
Dopo
aver messo nel secchio 10 litri di acqua, si aggiunge la bentonite ed
il litotamnio ridotto in polvere, quindi si mescola per bene con un
bastone ed infine si filtra il tutto e si versa il liquido nella
pompa irroratrice a spalla.
La
produzione di pomodori inizia dopo 2 mesi dal trapianto e prosegue
fino ad ottobre.
Zucchine
Striate Pugliesi
Le zucchine striate pugliesi (Figura) necessitano di poca acqua e possono essere coltivate in siccagno, ma è necessario utilizzare la pacciamatura con teli in rafia di plastica, perché le radici devono rimanere umide fino a 10 cm di profondità.
Inoltre,
per ridurre ulteriormente la dispersione di acqua, è necessario
potare le loro foglie ogni volta che si raccolgono le zucchine: si
tagliano le foglie più grandi o quelle che si stanno seccando,
lasciando esclusivamente il ciuffo di foglie terminale.
Le
piante di zucchina necessitano di molto azoto, quindi è
necessario concimare l’aiuola con abbondante stallatico maturo.
Inoltre
necessitano di temperature medio-calde (15-30° C). Con le
temperature basse (< 15 gradi) le piante rimangono nane, mentre
con le temperature elevate (> 30° C) compaiono prevalentemente
fiori maschili e la produzione si riduce drasticamente.
Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire una semina in coltura protetta a 25 – 28° C (vedi paragrafo) a fine aprile e dopo circa 1 mese, si possono trapiantare nell’aiuola.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono alla pioggia di irrigare le
piante.
Il
costo di questi teli non è basso, ma hanno il vantaggio di poter
essere riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Le
piantine di zucchine si trapiantano ad una distanza di 1 metro l’una
dall’altra.
Dopo
circa 30 giorni dalla semina iniziano a fiorire (fiori maschili e
fiori femminili) e dopo 40 giorni compaiono le zucchine.
I
fiori maschili si sviluppano da uno stelo stretto e lungo ed hanno un
solo pistillo.
I
fiori femminili si sviluppano da piccole zucchinette ed hanno una
corollina di pistilli.
Le
zucchine striate pugliesi sono di colore verde scuro, con striature
chiare.
Le
zucchine vanno raccolte con costanza (almeno ogni 2 giorni), al fine
di stimolare ulteriormente la produzione.
Le
piante di zucchina producono abbondantemente per circa 2 mesi, poi
riducono drasticamente la loro produzione e tendono ad ammalarsi di
oidio. Per tale ragione a fine produzione la pianta va estirpata, per
evitare le infezioni fungine.
CAROSELLO
TONDO DI MASSAFRA
Il
cetriolo pugliese ha numerosissime denominazioni locali.
Tra i vari ecotipi di caroselli e barattieri, noi preferiamo il Carosello Tondo di Massafra (Figura), perché ha foglie piccole e cresce compatto e cespuglioso e quindi ha uno scarso bisogno di acqua.
Il
suo frutto è rotondo, verde con striature bianche, senza peluria e
con i semi piccoli e bianchi.
Questa
varietà di caroselli può essere seminata a fine aprile.
Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire una semina in coltura protetta a 25 ° C (vedi paragrafo) e dopo 15 – 30 giorni trapiantarle nell’aiuola ad una distanza di circa 1 metro l’una dall’altra.
Trapiantare
le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni
alterni per una settimana.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono alla pioggia di irrigare le
piante.
Il
costo di questi teli non è basso, ma hanno il vantaggio di poter
essere riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Le
piantine di carosello si trapiantano ad una distanza di 1 metro l’una
dall’altra.
I
frutti si iniziano a raccogliere dopo 2 mesi dalla semina, e si
raccolgono quando sono delle dimensioni di una grossa pesca o di un
pompelmo.
Se
lasciati a lungo sulla pianta, diventano grossi come dei piccoli
meloni, la buccia vira al giallo-arancio e la polpa tende a marcire.
In questo caso possono essere utilizzati solo per ottenere di semi
utili per l’anno successivo.
In
agosto le piante seminate in aprile esauriscono la produzione e
muoiono (anche a causa dell’intenso caldo) e vanno estirpate.
Il
cespuglio di cetriolo pugliese è costituito da un ramo principale
molto corto (circa 10-20 cm), dal quale si dipartono vari rami
secondari.
I
fiori femminili (che svilupperanno il frutto) generalmente si formano
sul tronco principale, mentre i fiori maschili generalmente si
formano sui rami secondari.
Questo
spiega perché i frutti risultano quasi tutti ammassati sul ramo
principale.
Rispetto
ai cetrioli comuni, il cetriolo pugliese non contiene cucurbitacina
(che rende indigesti i comuni cetrioli).
Inoltre
è abbastanza resistente al “mal bianco” (oidio) e quindi non
necessita di trattamenti.
Melone
PIEL DE SAPO
Tra le tante varietà di meloni, noi preferiamo la varietà Piel de sapo (pelle di rospo) (Figura):è il più precoce dei meloni inodorus (cioè dei meloni invernali) ed è molto zuccherino.
Il
suo frutto è ovale, verde con striature gialle (simile al colore
della pelle di un rospo).
E’
molto coltivato in Sardegna, dove fu importato dagli spagnoli.
Si semina a fine aprile. Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire una semina in coltura protetta a 25 – 27° C (vedi paragrafo) e dopo 15 – 20 giorni si trapiantano nell’aiuola ad una distanza di circa 1 metro l’una dall’altra.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono alla pioggia di irrigare le
piante.
Il
costo di questi teli non è basso, ma hanno il vantaggio di poter
essere riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Le
piantine di melone si trapiantano ad una distanza di 1 metro l’una
dall’altra.
Trapiantare
le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni
alterni per una settimana.
La
produzione inizia in luglio e prosegue fino a fine settembre. Poi i
frutti si possono conservare all’ombra ed in un luogo fresco per
circa 2 mesi, quindi per un periodo un po’ inferiore rispetto ai
meloni inodorus classici.
Se
coltivata in siccagno la pianta rimane cespugliosa. Se coltivata con
l’irrigazione la pianta diventa fortemente sarmentosa ed invasiva
come i comuni meloni.
In
caso di estate piovosa, per evitare che la pianta tenda a diventare
invasiva, è necessario cimare i suoi rami secondari al di sopra
della 5 foglia.
Inoltre
è necessario non lasciare più di un melone su ogni ramo, altrimenti
non crescono abbastanza.
PEPERONE
QUADRATO VERDE
Esistono numerosi varietà di peperoni. Per la coltivazione in aridocoltura noi preferiamo la varietà Peperone Quadrato Verde (Figura), che è una varietà di peperone precoce (nonostante sia di grosse dimensioni), ha forma quadrata e polpa carnosa.
E’
di colore verde perché viene raccolto quando non ancora
completamente maturo (altrimenti tende a virare al rosso), ma anche
se non completamente maturo è perfettamente commestibile e di sapore
dolce.
Inoltre
è una varietà resistente alle più comuni malattie.
Poiché
dal momento della semina al momento del trapianto nelle aiuole
intercorrono molti mesi (semina in gennaio-febbraio e trapianto i
primi di maggio) e, quindi, le piantine di peperoni tengono occupate
le serre per molto tempo e si consuma molta energia per riscaldarle,
è più conveniente comprare da un orticoltore professionale
a
fine aprile
le piantine col pane di terra e trapiantarle subito.
Trapiantare
nel terreno le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle
a giorni alterni per una settimana. Poi la pianta sviluppa delle
radici fittonanti e si arrangia da sola.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono alla pioggia di irrigare le
piante.
Il
costo di questi teli non è basso, ma hanno il vantaggio di poter
essere riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Le
piantine di peperone si trapiantano ad una distanza di 50 cm l’una
dall’altra.
Questa
varietà di peperone ha un ciclo breve (inizia la produzione circa 60
giorni dal trapianto e produce per circa 2 mesi).
Cipolla
MUSONA
Tra le diverse varietà di cipolla bianca preferiamo la Cipolla Musona (Figura) che è una cipolla a semina primaverile a giorno intermedio, indicata per la coltivazione nel Nord-Italia.
E’
necessario comprare le piantine da un orticoltore, perché i semi
germinano con difficoltà e le piante nate dai
bulbilli vanno
facilmente a fiore producendo cipolle piccole e di scadente qualità.
Inoltre
è necessario utilizzare delle aiuole precedentemente iper-letamate
per la coltivazione di pomodori, melanzane, etc, ma non bisogna
letamare direttamente le aiuole destinate alle cipolle .
Infine, è necessario utilizzare delle aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura (vedi paragrafo) che deve essere poi praticata periodicamente.
Le
piantine devono essere trapiantate i primi giorni di aprile.
Si possono piantare anche molto vicine, anche 10 cm.
Ogni
20 giorni è necessario fare dei trattamenti con Piretro, per evitare
attacchi da parte della mosca della cipolla che renderebbe
inutilizzabile il raccolto, oppure devono essere piantate nelle
aiuole delle carote (che le proteggono dagli attacchi della mosca
della cipolla).
Molti
agricoltori, in giugno-luglio, quando le foglie iniziano ad
ingiallire, hanno l’abitudine di torcere le foglie a livello del
colletto per accelerare la maturazione, ma recenti studi non hanno
confermato l’utilità di questa tradizione.
Le
cipolle si possono raccogliere in luglio come cipolle fresche ed in
agosto come cipolle secche, in quanto sono indicate sia per il
consumo fresco sia per la conservazione.
Per
conservarle si può ricorrere a due metodi:
1°
metodo:
raccogliere le
cipolle quando le foglie non sono ancora completamente secche (cioè
sono solo un po’ appassite) e legarle ad una corda o intrecciare le
foglie. Su YouTube son presenti numerosi filmati e tutorial sulle
tecniche per fare delle trecce di cipolla.
Quindi
bisogna lasciarle appese al buio in un luogo areato.
2°
metodo:
lasciarle
seccare completamente all’aria ed al buio per 1 mese, appoggiate su
dei cartoni. Poi tagliere lo stelo a 2 – 3 cm dal bulbo ed
accorciare le radici ed inserirle in una tubo-calza a rete e fare un
nodo tra una cipolla e l’altra e appenderle in cantina.
SEMINE E TRAPIANTI DI MAGGIO
In maggio generalmente si conclude
la semina o il trapianto della maggior parte delle piante orticole da
coltivare in aridocoltura per la raccolta estiva.
Si
possono seminare i Fagioli
e le Angurie
(che necessitano di temperature elevate per germinare e crescere) e
trapiantare le Melanzane.
Maggio
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Fagiolo nano dall’occhio (o Dolico-Pinto) |
semina
protetta
|
Fagiolini mangiatutto nani Contender |
semina
protetta
|
Fagioli Borlotti nani |
semina
protetta
|
Melanzana Bellezza nera |
trapianto
|
Anguria Sugar Baby |
semina
protetta
|
Melone rugoso di Sibari (o di Cosenza) |
semina
protetta
|
FagiolO
NANO DALL’OCCHIO
Il Fagiolo Nano dall’occhio (o fagiolo pinto, o fagiolo dolico) resiste bene alla coltura in siccagno (Figura).
Spesso
vien definito “fagiolino” e questo termine può generare
confusione con i fagiolini mangiatutto. In realtà è un
fagiolo vero e proprio ed il diminutivo “fagiolino” è dovuto al
fatto che il baccello assomiglia a quello dei fagiolini mangiatutto
in quanto è lungo (da 15 a 25 cm) ed è sottile (perché i semi in
esso contenuti sono di piccole dimensioni), ma non è “mangiatutto”
e deve essere sgranato !
Il fagiolo nano dolico deve essere seminato in aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura periodica (vedi paragrafo), che può essere limitata ai primi periodi di crescita delle piante, perché poi le stesse piante con il loro fogliame contrastano le erbe infestanti.
Questa
varietà di fagioli deve essere seminata nel mese di maggio.
Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire la semina in coltura protetta (vedi qui) e quando le piantine raggiungono l’altezza di 10-15 cm (cioè dopo 11-12 giorni) si possono trapiantare nel terreno.
Si ricorre al trapianto in file, facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco le piantine a circa 20 cm di distanza l’una dall’altra ed infine ricoprendo manualmente le loro radici con la terra.
La
distanza tra le file deve essere di circa 50 cm.
E’
consigliabile trapiantare le piantine in una settimana piovosa,
oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Se
coltivate in aridocoltura, queste piante rimangono cespugliose
(mentre se irrigate diventano sarmentose o rampicanti). Tale fenomeno
avviene anche se incappano in una stagione piovosa.
La
produzione inizia dopo 3 mesi dal trapianto (agosto-settembre) e dura
un solo mese.
I
baccelli si raccolgono quando raggiungono la piena maturazione ed
iniziano a seccarsi: si estirpa l’intera pianta e si raccolgono i
baccelli quasi secchi, ma ancora non aperti e si lasciano seccare in
un luogo buio e ventilato, poi si sgranano (manualmente oppure
mettendoli in un sacco di juta e sbattendoli ripetutamente per
terra), quindi si mettono in un sacchetto di plastica in freezer per
24 ore per distruggere il tonchio (che è un piccolo scarafaggio che
distrugge i fagioli) ed infine si conservano in un grande barattolo
di vetro ben chiuso ed a temperatura ambiente per almeno 2 anni.
Le
dimensioni di questi fagioli sono inferiori rispetto ai più classici
fagioli borlotti, ma il loro sapore nei minestroni è incredibile.
La
loro coltivazione è diffusa principalmente nel meridione ed in
Veneto.
Fagiolini
MANGIATUTTO nani
Contender:
Tra tutte le varietà di fagiolino mangiatutto preferiamo la varietà nana Contender perché è precoce nella produzione di baccelli e produce fagiolini senza filo (Figura).
I fagiolini mangiatutto nani Contender devono essere seminati in aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura periodica (vedi paragrafo), che può essere limitata ai primi periodi di crescita delle piante, perché poi le stesse piante con il loro fogliame contrastano le erbe infestanti.
Questa
varietà di fagioli deve essere seminata nel mese di maggio.
Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire la semina in coltura protetta (vedi paragrafo) e quando le piantine raggiungono l’altezza di 10-15 cm (cioè dopo 11-12 giorni) si possono trapiantare nel terreno.
Si ricorre al trapianto in file, facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco le piantine a circa 15 cm di distanza l’una dall’altra ed infine ricoprendo manualmente le loro radici con la terra.
La
distanza tra le file deve essere di circa 30 cm.
E’
consigliabile trapiantare le piantine in una settimana piovosa,
oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
I
fagiolini mangiatutto nani Contender si raccolgono dopo circa 50
giorni e garantiscono almeno 2 raccolti a distanza di 15 – 20 giorni.
Al 2° raccolto si possono estirpare le piante.
Fagioli
Borlotti
nani:
Tra tutte le varietà di fagioli nani preferiamo i Fagioli Borlotti nani perché sono precoci nella produzione di baccelli (Figura).
I fagioli nani Borlotti devono essere seminati in aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura periodica (vedi paragrafo) , che può essere limitata ai primi periodi di crescita delle piante, perché poi le stesse piante con il loro fogliame contrastano le erbe infestanti).
Questa
varietà di fagioli deve essere seminata nel mese di maggio.
Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire la semina in coltura protetta (vedi paragrafo) e quando le piantine raggiungono l’altezza di 10-15 cm (cioè dopo 11-12 giorni) si possono trapiantare nel terreno.
Si ricorre al trapianto in file, facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco le piantine a circa 15 cm di distanza l’una dall’altra ed infine ricoprendo manualmente le loro radici con la terra.
La
distanza tra le file deve essere di circa 30 cm.
E’
consigliabile trapiantare le piantine in una settimana piovosa,
oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
La
produzione inizia dopo 2 mesi e dura solo 1 mese. Poi si possono
estirpare le piante.
Per
utilizzarli per il consumo fresco: i baccelli devono essere
raccolti ben maturi, prima che ingialliscano e nelle ore più calde
(per ridurre l’umidità)
Per
utilizzarli per la conservazione: i baccelli devono essere
raccolti ormai secchi e nelle ore più calde (per ridurre l’umidità),
quindi si sgranano (mettendoli in un sacco di juta e sbattendoli
ripetutamente per terra), quindi si mettono in un sacchetto di
plastica in freezer per 24 ore per distruggere il tonchio (che è un
piccolo scarafaggio che distrugge i fagioli) ed infine si conservano
in un grande barattolo di vetro ben chiuso ed a temperatura ambiente
per almeno 2 anni.
Non
possono essere mangiati crudi, in quanto contengono una sostanza
tossica (fasina).
MELANZANA
BELLEZZA NERA
Esistono numerosi varietà di melanzane. Per la coltivazione in aridocoltura noi preferiamo la varietà Melanzana bellezza nera (Figura) che produce delle melanzane tonde nere e di medie-grandi dimensioni.
Dal
momento della semina al momento del trapianto nelle aiuole
intercorrono molti mesi (semina in gennaio-febbraio e trapianto i
primi di maggio).
Quindi
le melanzane tengono occupate le serre per molto tempo e si consuma
molta energia per riscaldarle.
E’
più conveniente, quindi, comprare i primi di maggio le
piantine col pane di terra e trapiantarle subito.
Trapiantare
nel terreno le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle
a giorni alterni per una settimana. Poi la pianta sviluppa delle
radici fittonanti e si arrangia da sola.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono alla pioggia di irrigare le
piante.
Il
costo di questi teli non è basso, ma hanno il vantaggio di poter
essere riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Le
piantine di melanzane si trapiantano ad una distanza di 50 cm l’una
dall’altra.
Questa
varietà di melanzana inizia la produzione circa 50 giorni dal
trapianto e produce fino ai primi di ottobre.
Facilmente
verso fine luglio-inizio agosto le sue foglie vengono attaccate dalla
dorifora, cioè da uno scarafagino che bucherella le foglie e può
portare a morte la pianta.
Il trattamento con Spinosad o con Bacillus thuringiensis (risolve rapidamente la situazione.
La
melanzana bellezza nera deve essere raccolta quando la sua superficie
è nera e lucente.
I
primi di ottobre, con le giornate accorciate e la temperatura minore,
la loro superficie tende a diventare marrone. A questo punto non sono
più commestibili e si possono sradicare le piante.
Anguria
sugar baby
Tra le tante varietà di anguria, noi preferiamo la varietà sugar baby (Figura):è precoce, è di piccole dimensioni, è molto zuccherina e necessita di poca acqua.
Si semina in maggio. Per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire una semina in coltura protetta a 25 – 27° C (vedi paragrafo) e dopo 15 – 30 giorni si trapiantano nell’aiuola ad una distanza di circa 1 metro l’una dall’altra.
Trapiantare
le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni
alterni per una settimana.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono all’acqua piovana di
irrigare le piante.
Il
loro costo non è basso, ma hanno il vantaggio di poter essere
riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Le
piantine di anguria si trapiantano ad una distanza di 1 metro l’una
dall’altra.
E’
necessario non lasciare su ogni pianta più di 4 angurie (per
permettere ai frutti di raggiungere le dimensioni tipiche della
specie).
Si
raccoglie dopo 2 mesi dal trapianto (da luglio a settembre)
(e 3 mesi dalla semina): quando:
-le striature verdi tendono a schiarirsi ed a diventare verde chiaro;
-il polo col fiore è secco e duro alla pressione;
-il polo col peduncolo ha un viticcio ed una fogliolina che si seccano;
-bussando sull’anguria il suono secco si propaga a tutta l’anguria
MELONE RUGOSO DI SIBARI (o DI COSENZA) NEW
Il melone rugoso di Sibari (o di Cosenza) fa parte dei “meloni inodorus” (cioè a differenza degli altri meloni non emana un odore intenso nell’ambiente circostante), la buccia è di colore giallo, la superficie è rugosa (Figura) e la polpa è bianco-perlata, molto succosa e zuccherina.
I suoi frutti pesano in media 2 Kg.
E’ un melone a produzione tardiva rispetto ad altre varietà, però ha due grandi vantaggi: può essere coltivato in aridocoltura (cioè senza irrigazione) e può essere conservato a lungo (circa 2 – 4 mesi).
Quindi se raccolto in agosto-settembre può essere conservato fino a Natale (e perciò viene anche catalogato tra i “meloni da serbo” o “meloni invernali”).
Le piante non sopravvivono al di sotto dei 12° C e per tale ragione si può seminare ad inizio maggio.
I semi germinano facilmente ed è meglio ricorrere alla semina protetta. Noi preferiamo seminarli in bicchieri di plastica, in modo che le piantine abbiano un grosso pane di terra che permetta loro di attecchire facilmente quando vengono trapiantate e poi coltivate in aridocoltura.
Le piante si trapiantano in file a circa un metro di distanza l’una dall’altra.
La distanza tra le file deve essere almeno 1,5 metri (Figura).
Le radici del melone rugoso di Sibari sono in gran parte superficiali e, quindi, il ricorso alla sarchiatura può danneggiare le radici ed esporre la pianta a malattie batteriche o fungine.
Per contrastare le erbe infestanti, quindi, è necessario utilizzare dei teli pacciamanti in rafia di plastica (Figura) al fine di controllare le erbe infestanti, mantenere umido il terreno e permettere alla pioggia di irrigare saltuariamente le colture.
Queste piante necessitano di molto azoto per svilupparsi e di molto potassio per diventare zuccherini, per cui è necessario che il terreno sia ben concimato con compost o con stallatico.
Le piantine devono essere irrigate solo nei primi giorni dopo il trapianto.
Per ottenere frutti numerosi e di grosse dimensioni è necessario ricordare che i fiori maschili si formano sul tronco principale o sui rami secondari, mentre i fiori femminili (dai quali si svilupperà il frutto) si formano sui rami terziari.
Quindi, bisogna stimolare la pianta ad emettere molti rami terziari e questo si può fare mediate la potatura.
Nella coltivazione professionale, per avere una abbondante produzione e contenere lo sviluppo della pianta (che è molto invasiva), è necessario ricorrere ad una potatura molto complessa, nella quale si distinguono almeno 4 fasi.
Nella coltivazione amatoriale, è sufficiente limitarsi alla cimatura del tronco principale: quando il tronco principale emette la quarta foglia lo si cima togliendo tutta la parte che va oltre la seconda foglia.
Inoltre, quando i frutti iniziano a diventare ben evidenti, si eliminano le foglie che li coprono.
Il melone rugoso di Sibari si raccoglie dopo 4 mesi dal trapianto (agosto – settembre – ottobre).
A differenza degli altri meloni, in questa varietà il peduncolo non tende a seccarsi, quindi bisogna raccoglierlo quando è ben giallo e di grosse dimensioni e poi lasciarlo maturale in cantina al buio.
Si può conservare per circa 4 mesi (fino a Natale), ma è meglio consumarlo in ottobre-novembre, per non rischiare di perderne alcuni per marcescenza.
La pianta è molto sensibile al “mal bianco” (ioidio).
Per ottenere i semi di melone rugoso di Sibari è necessario individuare le piante che producono meloni con forma e dimensioni tipiche della specie.
Quindi si raccolgono ben maturi e si lasciano in cantina al buio finché la polpa tende a marcire. A questo punto si taglia in due metà e con un cucchiaio si prelevano i semi, separandoli dalla placenta alla quale sono attaccati.
Dopo averli lavati, si lasciano seccare all’ombra. I semi mantengono un’ottima germinabilità per 2 anni. Poi la germinabilità si riduce un po’.
SEMINE E TRAPIANTI DI GIUGNO
In giugno la maggior parte degli
ortaggi da coltivare in aridocoltura per la raccolta estiva è già
stata seminata o trapiantata. Per l’orto senz’acqua è un mese di
transizione. Nei mesi successivi inizieranno le semine e i trapianti
per la raccolta autunnale.
In
giugno si può seminare la Zucca,
da raccogliere in settembre e ottobre.
Giugno
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Zucca delica |
semina
protetta
|
Zucca
Delica
(o Zucca Mantovana o Zucca Veneta):
Tra le tante varietà di zucca noi preferiamo la zucca delica (Figura), che è una zucca tonda, di colore verde scuro, con polpa gialla, di dimensioni contenute (ogni zucca pesa da 1 a 1,6 Kg).
Utilizzare
semi freschi (prodotti l’anno precedente) (altrimenti non
germogliano).
E’
una zucca a maturazione precoce ed a ciclo breve.
Si
potrebbe seminare dal mese di aprile al mese di luglio
ed avere dei raccolti continui da luglio ad ottobre, ma in realtà,
nessuno compra le zucche in luglio ed agosto.
Per
tale ragione conviene seminarla in giugno e raccoglierla in
settembre ed ottobre.
Si semina in coltura protetta a 25 – 28° C (vedi paragrafo) e dopo 15 – 20 giorni si trapianta nel terreno.
Trapiantare
le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni
alterni per una settimana.
E’ necessario utilizzare aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica (Figura).
Questi
teli garantiscono una pacciamatura energica bloccando drasticamente
le erbe infestanti e trattengono molto l’umidità e la rugiada
mattutina.
Inoltre
questi teli sono traforati e permettono alla pioggia di irrigare le
piante.
Il
costo di questi teli non è basso, ma hanno il vantaggio di poter
essere riutilizzati per molti anni.
A seconda della grandezza dell’area che si vuole pacciamare, si possono comprare in singoli fogli o in rotoli di 100 metri della larghezza di 1 metro o di 2 metri.
Ogni
piantina va trapiantata a circa 2 metri di distanza (hanno bisogno di
molto spazio).
Necessitano
di molto azoto ed hanno bisogno di una temperatura mite (tra i 20 ed
i 25 gradi).
Dopo
circa 30 giorni dalla semina iniziano a fiorire (fiori maschili e
fiori femminili).
I
fiori maschili si sviluppano da uno stelo stretto e lungo ed hanno un
solo pistillo.
I
fiori femminili si sviluppano da piccole zucchettine ed hanno una
corollina di pistilli.
E’
importante eseguire il
diradamento
dei
frutti, lasciando
pochi frutti per pianta (3 – 4 al massimo).
Si
raccolgono quando il picciolo si secca, quando non si riesce a
scalfire la buccia con l’unghia e
quando colpendo la zucca con le nocche della dita si sente rumore di
vuoto.
SEMINE E TRAPIANTI DI LUGLIO
In luglio iniziano le semine ed il trapianti degli ortaggi dei quali si vuole ottenere un secondo raccolto in settembre ed ottobre, come le Zucchine striate ed i Cetrioli pugliesi.
Inoltre si può iniziare a seminare la Barbabietola rossa.
Luglio
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Zucchine striate pugliesi |
semina
protetta
|
Carosello tondo di Massafra |
semina
protetta
|
Barbabietola Rossa Rote-Kugel |
semina
protetta
|
Zucchine Striate Pugliesi
Le zucchine striate pugliesi (Figura) necessitano di poca acqua (possono essere coltivate in siccagno), ma è necessario utilizzare la pacciamatura con teli in rafia di plastica, perché le radici devono rimanere umide fino a 10 cm di profondità.
Inoltre, per ridurre ulteriormente la dispersione di acqua, è necessario potare le loro foglie ogni volta che si raccolgono le zucchine: si tagliano le foglie più grandi o quelle che si stanno seccando, lasciando esclusivamente il ciuffo di foglie terminale.
Le piante di zucchina necessitano di molto azoto, quindi è necessaria un’abbondante concimazione con stallatico maturo o con compost. Inoltre necessitano di temperature medio-calde (15-30° C), ma con temperature troppo elevate (> 30° C) compaiono prevalentemente fiori maschili e la produzione si riduce drasticamente.
Le piante di zucchina producono abbondantemente per circa 2 mesi, poi riducono drasticamente la produzione.
Ecco perché per avere produzioni anche in settembre ed ottobre, conviene seminarle nuovamente in coltura protetta a 25-28° C (vedi paragrafo) i primi di luglio e dopo 15 giorni si trapiantano nel terreno.
Si piantano ad una distanza di 1 metro.
Se seminate ad inizio luglio, le piante di zucchina iniziano a fiorire dopo circa 30 giorni e dopo 40 giorni compaiono le zucchine, che si raccolgono a fine agosto, in settembre e spesso anche fino a metà ottobre, anche se la produzione è più scarsa rispetto alla semina primaverile.
I fiori maschili si sviluppano da uno stelo stretto e lungo ed hanno un solo pistillo.
I fiori femminili si sviluppano da piccole zucchinette ed hanno una corollina di pistilli.
Le zucchine vanno raccolte con costanza (almeno ogni 2 giorni), al fine di stimolare ulteriormente la produzione.
Le zucchine striate pugliesi sono di colore verde scuro, con striature chiare.
CAROSELLO TONDO DI MASSAFRA
Il cetriolo pugliese ha numerosissime varietà e denominazioni locali.
Tra i vari ecotipi di caroselli e barattieri, noi preferiamo il Carosello Tondo di Massafra (Figura), perché ha foglie piccole e cresce compatto e cespuglioso e quindi ha uno scarso bisogno di acqua.
Il suo frutto è rotondo, verde con striature bianche, senza peluria e con i semi piccoli e bianchi.
Le piante di carosello producono abbondantemente per circa 2 mesi, poi riducono drasticamente la produzione e la pianta muore.
Ecco perché per avere produzioni anche in settembre ed ottobre, conviene seminarle nuovamente in coltura protetta a 25-28° C (vedi paragrafo) i primi di luglio e dopo 15 giorni si trapiantano nel terreno.
Si piantano ad una distanza di 1 metro l’una dall’altra.
Se seminate ad inizio luglio, le piante di carosello producono frutti da fine agosto a metà ottobre.
E’ necessario trapiantare le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
E’ necessario utilizzare delle aiuole pacciamate con teli di rafia di plastica dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo).
I frutti si raccolgono quando sono delle dimensioni di una grossa pesca o di un pompelmo.
Se lasciati a lungo sulla pianta, diventano grossi come dei piccoli meloni, la buccia vira al giallo-arancio e la polpa tende a marcire. In questo caso possono essere utilizzati solo per ottenere di semi utili per l’anno successivo.
Il cespuglio di cetriolo pugliese è costituito da un ramo principale molto corto (circa 10-20 cm), dal quale si dipartono vari rami secondari.
I fiori femminili (che svilupperanno il frutto) generalmente si formano sul tronco principale, mentre i fiori maschili generalmente si formano sui rami secondari.
Questo spiega perché i frutti risultano quasi tutti ammassati sul ramo principale.
Rispetto ai cetrioli comuni, il cetriolo pugliese non contiene cucurbitacina (che rende indigesti i comuni cetrioli).
Inoltre è abbastanza resistente al “mal bianco” (ioidio) e quindi non necessita di trattamenti.
Barbabietola rossa(o Rapa rossa o Bieta da orto o Bietola da orto o Erbette rosse):
Tra le tante varietà di barbabietola, preferiamo barbabietola rossa Rote-Kugel (Figura) perché ha una forma rotondeggiante, la sua polpa ha un colore rosso uniforme ed è una varietà precoce che si raccoglie dopo soli 3 mesi.
Le Barbabietole Rosse necessitano di temperature elevate per germinare (25 – 28° C), poi crescono in modo ottimale a temperature più basse, comprese tra i 7 ed i 20° C.
Per tale ragione sono indicate per le coltivazioni primaverili e autunnali, ma siccome deve essere coltivata in aiuole non pacciamate (“a terra nuda”), in primavera la lotta alle infestanti mediante la sarchiatura è eccessivamente gravosa.
La Barbabietola rossa varietà Rote-Kugel può essere seminata in coltura protetta in luglio (vedi paragrafo).
Dopo circa un mese le piantine sono pronte per il trapianto nell’aiuola.
Poiché le barbabietole sono piante avide di calcio è utile trattarle ogni mese con litotamnio e bentonite.
Entrambi sono reperibili in sacchi sul WEB (dove si possono trovare già mischiati e ridotti in polvere pronti all’uso), oppure presso i consorzi agrari in sacchi separati.
In quest’ultimo caso, per distribuirli sugli ortaggi, in un secchio contenete 10 litri di acqua si sciolgono 50 g di Bentonite e 100 g di Litotamnio. Il litotamnio è costituito da granuli molto duri che devono essere macinati col macinino elettrico da caffè per ridurli in polvere solubile.
Dopo aver messo nel secchio 10 litri di acqua, si aggiunge la bentonite ed il litotamnio ridotto in polvere, quindi si mescola per bene con un bastone ed infine si filtra il tutto e si versa il liquido nella pompa irroratrice a spalla.
La barbabietola cresce in superficie e si possono osservare direttamente le sue dimensioni.
Si può raccogliere in qualsiasi momento quando raggiunge un diametro è tra 5 e 10 cm.
Una volta raccolta, lasciare 2 cm di stelo fogliare e lasciare il fittone.
Se non abbiamo necessità di liberare l’aiuola per altre semine e trapianti, da settembre in poi si possono lasciare le barbabietole in terra, coprendole con foglie secche e tirandole fuori fino al mese di marzo.
SEMINE E TRAPIANTI DI AGOSTO
In agosto iniziano le semine ed i trapianti per la raccolta autunno-vernina: lattughe, biete, barbabietola rossa, spinaci, cime di rapa e radicchio rosso a palla
Agosto
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Lattuga Romana |
semina
protetta
|
Bieta barese |
semina
protetta
|
Barbabietola Rossa Rote-Kugel |
semina
protetta
|
Cime di rapa varietà sessantina |
semina
protetta
|
Radicchio Tardivo a palla rossa di Chioggia Otello |
semina
protetta
|
Lattuga ROMANA
Tra tutte le varietà di lattuga, preferiamo la lattuga romana (Figura), la quale ha un cespo voluminoso.
In realtà, anche la lattuga romana, come tutte le varietà di lattuga, necessita di molta acqua, ma se seminata in coltura protetta (vedi paragrafo) in agosto per un mese e mezzo, si può trapiantare in terra a metà settembre e, quindi, si avvantaggia delle frequenti precipitazioni spontanee di questo periodo.
Dopo circa 4 settimane le piantine raggiungono un’altezza di circa 5 – 7 cm e sono pronte per il trapianto nell’aiuola.
E’ necessario utilizzare delle aiuole pacciamate con telo di rafia di plastica dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno.
Trapiantare le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Le piante di lattuga crescono lentamente e si possono raccogliere dopo circa 2 mesi dal trapianto (ottobre).
Altre varietà di lattugacoltivabili in aridocoltura sono laLattuga foglia di quercia rossa e la Lattuga foglia di quercia verde.
Le modalità di semina, di trapianto e di raccolta sono simili a quelli già descritti per la lattuga romana.
Bieta BARESE
Tra tutte le varietà di bieta da costa preferiamo la bieta barese (o bieta invernale) (Figura), la quale è più bassa rispetto alla comune bieta da costa (raggiunge un’altezza massima di circa 30 cm), ma le sue coste sono bianche e molto carnose.
Necessita di terreno ben concimato e può crescere in siccagno.
La Bieta Barese si semina in agosto e per avere la sicurezza di germinazione e sopravvivenza delle piante si consiglia eseguire una semina in coltura protetta a 25-28° C (vedi paragrafo).
Dopo circa 3 – 4 settimane le piantine raggiungono un’altezza di circa 5 – 7 cm e sono pronte per il trapianto nell’aiuola.
Poiché il trapianto avviene dopo la seconda metà di settembre (quando la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e la piovosità è discreta), si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura.
Trapiantare le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Le piante di bieta barese possono essere trapiantate molto vicine, perché rimangono di piccole dimensioni e si iniziano a raccogliere dopo circa 2 – 3 mesi dal trapianto: si raccolgono da novembre, ma resistono al freddo in campo fino a marzo.
La raccolta va effettuata tagliando l’intera pianta sotto al colletto.
Nota: se c’è molta umidità la Bieta Barese si può ammalare facilmente di cercosporiosi.
A differenza della comune bieta a coste nella quale si possono tagliare le foglie periferiche affette da cercosporiosi, trattare la pianta con poltiglia bordolese o con zolfo ed aspettare che ricrescano le foglie centrali, nella bieta barese è inutile tagliare le foglie esterne perché a causa del freddo invernale le foglie centrali non ricrescono.
Quindi è necessario attuare dei trattamenti preventivi e periodici con poltiglia bordolese o con preparati a base di zolfo.
Barbabietola rossa (o Rapa rossa o Bieta da orto o Bietola da orto o Erbette rosse):
Tra le tante varietà di barbabietola, preferiamo barbabietola rossa Rote-Kugel (Figura) perché ha una forma rotondeggiante, la sua polpa ha un colore rosso uniforme ed è una varietà precoce che si raccoglie dopo soli 3 mesi.
Le Barbabietole Rosse necessitano di temperature elevate per germinare (25 – 28° C), poi crescono in modo ottimale a temperature più basse, comprese tra i 7 ed i 20° C.
Per tale ragione sono indicate per le coltivazioni primaverili e autunnali, ma siccome deve essere coltivata in aiuole non pacciamate (“a terra nuda”), in primavera la lotta alle infestanti mediante la sarchiatura è eccessivamente gravosa.
La Barbabietola rossa varietà Rote-Kugel può essere seminata in coltura protetta in agosto (vedi paragrafo).
Dopo circa un mese le piantine sono pronte per il trapianto nell’aiuola.
Poiché le barbabietole sono piante avide di calcio è utile trattarle ogni mese con litotamnio e bentonite.
Entrambi sono reperibili in sacchi sul WEB (dove si possono trovare già mischiati e ridotti in polvere pronti all’uso) (vedi paragrafo), oppure presso i consorzi agrari in sacchi separati.
In quest’ultimo caso, per distribuirli sugli ortaggi, in un secchio contenete 10 litri di acqua si sciolgono 50 g di Bentonite e 100 g di Litotamnio. Il litotamnio è costituito da granuli molto duri che devono essere macinati col macinino elettrico da caffè per ridurli in polvere solubile.
Dopo aver messo nel secchio 10 litri di acqua, si aggiunge la bentonite ed il litotamnio ridotto in polvere, quindi si mescola per bene con un bastone ed infine si filtra il tutto e si versa il liquido nella pompa irroratrice a spalla.
La barbabietola cresce in superficie e si possono osservare direttamente le sue dimensioni.
Si può raccogliere in qualsiasi momento quando raggiunge un diametro è tra 5 e 10 cm.
Una volta raccolta, lasciare 2 cm di stelo fogliare e lasciare il fittone. Non devono essere lavate.
Se non abbiamo necessità di liberare l’aiuola per altre semine e trapianti, da settembre in poi si possono lasciare le barbabietole in terra, coprendole con foglie secche e tirandole fuori col forcone fino al mese di marzo.
Cime di rapa
Esistono numerose varietà di cime di rapa (Figura), che prendono il nome dal periodo che impiegano per poter essere raccolte (varietà quarantina, sessantina, novantina e centoventina).
Poiché le cime di rapa continuano a crescere fino a 5° C, ma muoiono al di sotto di questa temperatura, in agosto è meglio seminare la varietà sessantina, in modo da poterla raccogliere prima che arrivi il grande freddo, anche se è di dimensioni minori rispetto alle altre varietà di cime di rapa.
Le cime di rapa sono una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In agosto siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è ridotta.
Le cime di rapa si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre sopra le file seminate a cime di rapa si può spargere della paglia tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere effettuata tra le file.
E’ necessario seminare le cime di rapa in una settimana piovosa, oppure innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Le cime di rapa varietà sessantina si raccolgono dopo 60 giorni dalla semina (ottobre).
Si raccoglie e si vende l’intera pianta, ma delle cime di rapa si mangiano solo le cime floreali (prima che si aprano i fiori).
Radicchio ROSSO tardivo A PALLA otello 5
Tra tutte le varietà di radicchio preferiamo la varietà tardiva Otello 5 (Figura).
Si semina a metà agosto ed anche in questo caso è bene ricorrere alla semina in coltura protetta a 22 – 25° C (vedi paragrafo).
Dopo circa 4 settimane le piantine raggiungono un’altezza di circa 5 – 7 cm e sono pronte per il trapianto nell’aiuola.
Poiché il trapianto avviene nella seconda metà di settembre (quando la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e la piovosità è discreta), si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura.
Trapiantare le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Si raccoglie dopo 120 – 140 giorni (da dicembre a marzo) e si conserva bene in frigorifero.
I cespi sono di grosse dimensioni, rossi con venature bianche e raggiungono un peso tra i 0,5 ed 1 Kg.
SEMINE E TRAPIANTI DI SETTEMBRE
In settembre proseguono le semine ed i trapianti degli ortaggi a raccolta autunno-vernina.
In questo periodo si possono seminare degli ortaggi a ciclo breve che permettono un raccolto prima del grande freddo: rucola, bieta, spinaci, cime di rapa, lattuga da taglio, cicoria da taglio, valerianella.
Inoltre si può seminare la lattuga cappuccina Valdor, che è resistente al freddo e può svernare in campo.
Settembre
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Lattuga Cappuccina Valdor NEW |
semina
protetta
|
Cicoria da taglio |
semina
diretta
|
Rucola |
semina
diretta
|
Spinacio Gigante d’Inverno |
semina
diretta
|
Cime di rapa varietà sessantina |
semina
diretta
|
LATTUGA CAPPUCCINA VALDOR
La lattuga cappuccina Valdor forma un cespo di medie dimensioni, con foglie tonde, di colore verde brillante e moderatamente croccanti e carnose.
Questa varietà di lattuga ha il grande vantaggio di resistere bene al freddo e, quindi, la si può lasciare svernare in campo.
Questo permette di avere a disposizione delle lattughe da dicembre a marzo, cioè in un periodo in cui le verdure (ed in particolare le lattughe) nell’orto scarseggiano.
Anche la lattuga Valdor, come tutte le varietà di lattuga, necessita di molta acqua, ma poiché viene seminata in settembre, si avvantaggia delle precipitazioni spontanee.
La lattuga cappuccina Valdor si semina ad inizio settembre in coltura protetta (vedi paragrafo).
Dopo tre settimane è bene stimolare le piantine con una concimazione azotata con borlanda.
Entro un mese dalla semina le piantine sviluppano un buon apparato radicale ed una grandezza fogliare tale da essere facilmente manipolate per il trapianto in pieno campo.
Poiché il trapianto avviene a fine settembre (quando la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e la piovosità è discreta), si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura.
E’ necessario trapiantare le piantine in una settimana piovosa, oppure innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Le piante di lattuga Valdor crescono rapidamente fin quando le temperature di giorno si mantengono sopra ai 10 gradi ed i primi cespi si possono raccogliere già i primi giorni di dicembre.
Quando la temperatura di giorno scende al di sotto dei 10 gradi la crescita rallenta. per poi riprendere a fine febbraio.
Nel frattempo la pianta sopravvive tranquillamente in campo e la si può raccogliere da dicembre a marzo ed a volte anche in aprile.
CICORIA DA TAGLIO
Tra le tante varietà di cicoria da taglio preferiamo la cicoria bionda di Trieste (Figura).
Si semina nella prima settimana di settembre, in modo da poterle raccogliere per fine ottobre, altrimenti il freddo manda a seme le piante rendendole immangiabili.
La cicoria da taglio è una delle poche specie da coltivare in aridocoltura per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
In settembre la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura.
La cicoria da taglio si semina in file parallele distanti 30 cm, in modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre sopra le file seminate a cicoria da taglio si può spargere della paglia tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere effettuata tra le file.
E’ necessario seminare la cicoria da taglio in una settimana piovosa, oppure innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Il ciclo vegetativo dura all’incirca 20-30 giorni dalla semina.
Si raccoglie tagliando le foglie più o meno ad 1 cm da terra, in modo che la pianta possa ri-vegetare e dare un secondo raccolto dopo altri 10-15 giorni.
Rucola:
La rucola(Figura) necessita di temperature miti e si può seminare in primavera o in autunno, ma siccome è una delle poche specie per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta in aiuole non pacciamate (“a terra nuda”), in primavera la lotta alle infestanti mediante la sarchiatura è eccessivamente gravosa.
Per tale ragione è meglio ricorrere alla semina diretta in settembre, quando la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo).
Per avere produzioni prolungate si può eseguire la semina ogni mese (in settembre,in ottobre e ad inizio novembre).
Inoltre la semina nel periodo autunnale permette di ridurre o evitare gli attacchi dell’altica che rischiano di bucherellare le foglie, rendendo così non commercializzabile il raccolto.
Si seminano in aiuole non pacciamate ed in file parallele distanti 30 – 50 cm, in modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le infestanti.
Inoltre sopra le file seminate a rucola si può spargere della paglia tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere effettuata tra le file.
E’ necessario seminare la rucola in una settimana piovosa, oppure innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Si raccoglie dopo 1 – 2 mesi dalla semina, estirpando l’intera pianta e tagliando la radice.
Evitare che vada a seme perché rischia di diventare invasiva per l’aiuola e difficile da eradicare.
SpinaciO GIGANTE D’INVERNO
Tra le tante varietà di spinacio, preferiamo lo spinacio gigante d’inverno (Fig. 29) che è una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In ottobre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Gli spinaci si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre sopra le file seminate a spinaci si può spargere della paglia tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere effettuata tra le file.
E’ necessario seminare gli spinaci in una settimana piovosa, oppure innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Gli spinaci resistono bene al freddo (anche se è meglio proteggerli stendendoci sopra del tessuto non tessuto) e si raccolgono dopo 3 – 5 mesi dalla semina.
Cime di rapa
Esistono numerose varietà di cime di rapa (Figura), che prendono il nome dal periodo che impiegano per poter essere raccolte (varietà quarantina, sessantina, novantina e centoventina).
Poiché le cime di rapa continuano a crescere fino a 5° C, ma muoiono al di sotto di questa temperatura, in settembre è meglio seminare la varietà sessantina, in modo da poterla raccogliere prima che arrivi il grande freddo, anche se è di dimensioni minori rispetto alle altre varietà di cime di rapa.
Le cime di rapa sono una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In settembre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Le cime di rapa si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre sopra le file seminate a cime di rapa si può spargere della paglia tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere effettuata tra le file.
E’ necessario seminare le cime di rapa in una settimana piovosa, oppure innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Le cime di rapa varietà sessantina si raccolgono dopo 60 giorni dalla semina (novembre).
Si raccoglie e si vende l’intera pianta, ma delle cime di rapa si mangiano solo le cime floreali (prima che si aprano i fiori).
SEMINE E TRAPIANTI DI OTTOBRE
Ottobre
è l’ultimo mese che permette un’ampia scelta di ortaggi da
seminare direttamente.
In
ottobre si
possono solo seminare due tipologie di
1. Ortaggi a ciclo breve che permettono un raccolto prima del grande freddo: rucola, spinaci, cime di rapa, lattuga da taglio, valerianella.
2. Ortaggi a ciclo lungo e resistenti al freddo che permetteranno un raccolto l’anno successivo: piselli, fave, aglio.
Ottobre
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Varietà
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Tipo semina
|
Pisello nano Meraviglia d’Italia
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semina diretta
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Fave a semina autunnale
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pre-germinazione
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Rucola
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semina diretta
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Spinacio Gigante d’Inverno
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semina diretta
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Cime di rapa varietà quarantina
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semina diretta
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Lattuga da taglio
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semina diretta
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Valerianella
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semina diretta
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Aglio Garcua
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semina diretta
|
Pisello nano Meraviglia d’Italia
Nella
semina autunnale dei piselli è bene privilegiare i piselli a grano
liscio, che generalmente danno maggiori garanzie di risultato
rispetto ai piselli a grano rugoso (tipicamente primaverili).
Inoltre
in un orto senz’acqua è bene privilegiare le varietà nane, le
quali permettono un raccolto precoce, lasciando libero e concimato il
terreno per gli ortaggi successivi.
Per tale ragione la nostra scelta ricade sulla varietà di pisello nano meraviglia d’Italia (Figura).
Il pisello nano meraviglia d’Italia si semina in ottobre, ricorrendo alla semina diretta in file parallele (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In ottobre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Per i piselli si utilizza la semina diretta in file parallele, facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco i semi a pochi cm l’uno dall’altro ed infine ricoprendo manualmente i semi con la terra.
I
piselli si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da
avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Questo almeno finché in primavera non emettono un buon
fogliame che soffoca le erbe infestanti.
E’
necessario seminare dei piselli in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Si
raccolgono verso aprile, estirpando l’intera pianta e prelevando i
baccelli.
Fave a semina autunnale
Le fave sono piante originarie del Nord-Africa e, quindi, solo poche varietà tollerano il freddo invernale.
Le grandi aziende agricole che ricorrono alla semina diretta generalmente sprecano un gran numero di semi, in quanto questi non germogliano se il terreno è asciutto o freddo e, quindi, hanno lunghe aree di fallanza nelle file di semina.
Questo si trasforma in una perdita economica che, per un agricoltore hobbista o per una piccola azienda agricola, può essere un problema serio.
Per avere buone garanzie di germinazione e ridurre le spese per l’acquisto dei semi, è utile ricorrere alla tecnica della pre-germinazione su canovaccio.
Tecnica della pre-germinazione su canovaccio:
Questa tecnica permette di controllare agevolmente i tre fattori critici nella germinazione dei semi (umidità, temperatura ed illuminazione) e quindi permette di risparmiare sull’acquisto dei semi.
Inoltre, siccome, si utilizzano solo i semi che germinano, non ci saranno fallanze lungo le file di semina.
Si procede nel seguente modo: si mette circa 1/2 Kg di semi in ammollo in acqua appena tiepida per circa 24 ore.
Poi i semi si scolano, si pongono in una vaschetta di plastica (delle dimensioni di 60 cm di lunghezza x 40 cm di larghezza x 20 cm di altezza) tra due canovacci bagnati e si mettono in sala termica o vicino ad un termosifone (perché hanno bisogno di temperature di circa 20 - 25° C per germinare).
I semi ed il canovaccio devono essere mantenuti costantemente umidi mediante uno spruzzino.
Dopo 2 - 3 giorni il 70 % dei semi sviluppa le radichette e possono essere seminati immediatamente.
Il restante 30% germina nei 10 giorni successivi. Per tale ragione non devono essere buttati, ma è sufficiente aspettare che germoglino.
Fave in ammollo in acqua
Fave tra due canovacci
Fave pre-germinate tra i canovacci
Vantaggi della tecnica di pre-germinazione:
- Si utilizza un minor numero di semi (quindi c’è un risparmio di soldi nel loro acquisto).
- Si ha la certezza che tutti i semi si trasformino in piantine di fave e quindi si evitano le aree di fallanza lungo le file (dovute a semi che non germogliano: questo accade frequentemente nelle grandi aziende).
- Le piante di fave crescono alla distanza giusta (e quindi non c’è bisogno di alcun lavoro di diradamento mediante scerbatura o sarchiatura).
Varietà di Fave a semina autunnale
Le principali varietà di fave a semina autunnale sono la Fava Dolce di Calabria,
la Fava Reina e la Fava Lunga delle Cascine.
La fava dolce di Calabria ha i baccelli corti, ma resiste bene al freddo invernale anche nel Nord-Italia. Inoltre è più dolce delle altre varietà e non allappa il palato.
La fava Reina ha la caratteristica di far maturare tutti i baccelli contemporaneamente e quindi è più indicata per l’industria alimentare piuttosto che per gli orti familiari o per le piccole aziende agricole.
La fava lunga delle Cascine è molto produttiva ed ha i baccelli lunghi.
Tutte e tre queste varietà si seminano da inizio settembre a fine ottobre. In questo modo le piante diventano abbastanza alte (almeno 15 - 20 cm) già verso novembre, prima che arrivino le gelate e questo permette loro di resiste meglio al freddo invernale.
Queste varietà di fave si raccolgono in aprile-maggio.
Per seminarle si ricorre ad aiuole a terra nuda (cioè non pacciamate), col trapiantatore foraterra (vedi foto) si fanno dei buchi distanti circa 10 cm l’uno dall’altro ed in questi buchi si inseriscono uno o due semi pre-germinati, ricoprendoli con un po’ di terra.
Trapiantatore fora-terra
Le fave devono essere seminate molto superficialmente, quindi i buchi devono essere poco profondi, per evitare che, specialmente nei terreni argillosi, i germogli abbiano difficoltà ad emergere e muoiano soffocati.
Si possono fare più file parallele di buchi a distanza di circa 30 cm l’uno dall’altro. Quindi, in una aiuola delle dimensioni di 2 metri di larghezza per 14 metri di lunghezza, si possono seminare almeno 4 file di fave.
E’ consigliabile seminarle in una settimana piovosa, oppure innaffiare con una doccetta l’area di semina a giorni alterni per una settimana.
Poi si possono sospendere le irrigazioni e si possono lasciar crescere in aridocoltura.
La piantina della fava emerge entro 3 - 5 giorni dalla semina.
Emersione delle piantine di fave dopo soli 5 giorni
Dopo circa un mese dall’emersione delle piantine è necessario tenere sotto controllo le erbe infestanti mediante scerbatura (cioè estirpazione manuale) o mediante sarchiatura (cioè mediante uno specifico attrezzo detto sarchiatore semplice).
Poi il freddo invernale inibisce lo sviluppo di ulteriori erbe infestanti.
Il problema si ripresenterà, invece, in marzo.
Il Sarchiatore semplice (vedi foto) si utilizza prevalentemente per eliminare le infestanti tra le piante.
Lo si appoggia sul terreno e poi si traziona verso se stessi. La lama deve smuovere solo lo strato più superficiale del terreno ad una profondità massima di 1 - 2 cm, in modo da tagliare le piantine delle erbe infestanti sotto il colletto.
Sarchiatore semplice
Per sforzare il meno possibile la propria schiena è necessario utilizzare un manico molto lungo (circa 170 cm).
Per la parte più periferica dell’aiuola si ricorre ad un sarchiatore di grandi dimensioni (sarchiatore-frangizolle), costituito dall’associazione di un sarchiatore semplice ad una ruota dentata frangizolle (vedi foto).
Sarchiatore-Frangizolle
Manico lungo per sarchiatore-frangizolle
Questo tipo di sarchiatore si usa spingendolo in avanti, in modo che le ruote dentate rompano le zolle e la lama smuova lo strato più superficiale del terreno ad una profondità massima di 1 - 2 cm.
Per sforzare il meno possibile la propria schiena anche in questo caso è necessario utilizzare un manico molto lungo (circa 170 cm).
Raccolta delle fave:
La varietà Reina ha la caratteristica di portare a maturazione contemporaneamente tutti i baccelli e, quindi, è più adatta per l’industria alimentare.
Tutte le altre varietà maturano ad ondate successive per circa 20 - 30 giorni.
Quelle seminate in settembre ed ottobre si raccolgono una volta la settimana in aprile-maggio.
Quelle seminate in marzo si raccolgono due volte la settimana in giugno (perché il caldo aumenta la velocità di maturazione).
E’ necessario raccoglierle periodicamente, in modo da stimolare le piante a produrne altre ed evitare che i baccelli inizino ad invecchiare.
Durante la raccolta è necessario ricordarsi che i baccelli orientati verso l’alto sono immaturi, mentre man mano che aumenta il volume dei semi, il loro peso fa piegare i baccelli verso il basso.
Fave pronte per la raccolta
A questo punto i baccelli sono pronti per essere raccolti, ma è meglio palparli per assicurarsi che all’interno i semi siano grossi.
Quando il baccello inizia a diventare marroncino, le fave all’interno diventano dure e si possono ancora mangiare, ma devono essere prima sbaccellate e poi decorticate.
Dopo aver raccolto le fave, è necessario controllare la pianta:
- se ha altre fave più piccole → cimare gli apici dei rami (così la pianta si concentra sulla maturazione di questi baccelli);
- se non ha altre fave più piccole → tagliare la pianta alla base ed utilizzarla per pacciamare altre aiuole o metterla nella compostiera.
Una volta raccolti, i baccelli possono essere conservati in frigo al massimo per 5 giorni nel comparto della frutta.
Se i baccelli sono raccolti al momento opportuno, i semi delle fave, dopo essere stati tolti dal loro baccello, possono essere mangiati con il loro sottile guscio protettivo, perché risulta dolce e morbido.
Se i baccelli sono lasciati sulla pianta troppo a lungo, la loro superficie tende ad assumere delle sfumature marroncine: i semi al loro interno sono sempre commestibili, ma il sottile guscio che li avvolge diventa spesso e duro e, quindi, devono essere prima tolti dal baccello e poi sgusciati uno per uno.
A fine produzione non bisogna estirpare le piante, ma è meglio tagliarle a livello della base, lasciando la radice nel terreno.
Il fusto e le foglie, invece, possono essere utilizzate per pacciamare delle aiuole o possono essere messe nella compostiera.
Rucola
La rucola (Figura) è una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In ottobre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Inoltre
la semina della rucola nel periodo autunnale permette di ridurre o
evitare gli attacchi dell’altica che causa vari buchi nelle foglie,
rendendo così non commercializzabile il raccolto.
La
rucola si semina in file parallele distanti 30 cm, in modo da avere
spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed
al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi
appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre
sopra le file seminate a rucola si può spargere della paglia tritata
che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non ostacola
l’emergenza delle piantine e non interferisce con l’eventuale
azione di sarchiatura periodica che deve essere effettuata tra le
file.
E’
necessario seminare la rucola in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Si
raccoglie dopo 1 – 2 mesi dalla semina, estirpando l’intera pianta
con la radice.
Bisogna
evitare che vada a seme perché rischia di diventare invasiva per
l’aiuola e difficile poi da eradicare.
Spinacio gigante d’inverno
Tra le tante varietà di spinacio, preferiamo lo spinacio gigante d’inverno (Figura) che è una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In ottobre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Gli
spinaci si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da
avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed
al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi
appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre
sopra le file seminate a spinaci si può spargere della paglia
tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non
ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con
l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere
effettuata tra le file.
E’
necessario seminare gli spinaci in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Gli
spinaci resistono bene al freddo (anche se è meglio proteggerli
stendendoci sopra del tessuto non tessuto) e si raccolgono dopo 3 – 5
mesi dalla semina.
Cime
di rapa
Esistono numerose varietà di cime di rapa (Figura), che prendono il nome dal periodo che impiegano per poter essere raccolte (varietà quarantina, sessantina, novantina e centoventina).
Poiché le cime di rapa continuano a crescere fino a 5° C, ma muoiono al di sotto di questa temperatura, in ottobre è meglio seminare la varietà quarantina, in modo da poterla raccogliere prima che arrivi il grande freddo, anche se è di dimensioni minori rispetto alle altre varietà di cime di rapa.
Le cime di rapa sono una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In ottobre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Le
cime di rapa si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da
avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed
al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi
appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre
sopra le file seminate a cime di rapa si può spargere della paglia
tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non
ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con
l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere
effettuata tra le file.
E’
necessario seminare le cime di rapa in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Le
cime di rapa varietà quarantina si raccolgono dopo 40 giorni
dalla semina.
Si
raccoglie e si vende l’intera pianta, ma delle cime di rapa si
mangiano solo le cime floreali (prima che si aprano i fiori).
Lattuga da taglio
Vari tipi di lattuga comunemente lasciate crescere a cespo, possono essere seminate per ottenere l’insalata da taglio: foglia di quercia (Figura), lollo bionda, lollo rossa, gentilina, etc.
Si
semina nella
prima
settimana di ottobre
in
modo da poterle raccogliere per fine ottobre o nella prima settimana
da novembre, altrimenti il freddo uccide le piante.
La
lattuga da taglio non è una pianta da aridocoltura, ma si accontenta
della irrigazione naturale dovuta alle piogge del periodo autunnale.
Per la lattuga da taglio è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
In ottobre la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo).
La
lattuga da taglio si semina in file parallele distanti 30 – 50 cm,
in modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per
controllare le infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena
percettibile ed al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi,
ricoprendoli poi appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre
sopra le file seminate a lattuga da taglio si può spargere della
paglia tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante,
non ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con
l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere
effettuata tra le file.
E’
necessario seminare la lattuga da taglio in una settimana piovosa,
oppure innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una
settimana.
Il ciclo
vegetativo dura all’incirca 20-30 giorni dalla semina.
Si
raccoglie tagliando
le foglie più o meno ad 1 cm da terra, in modo che la pianta possa
ri-vegetare e
dare un secondo raccolto dopo altri 10-15 giorni.
Valerianella
La velerianella (Figura) è una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo).
Si
semina la prima settimana di ottobre, perché per germinare ha
bisogno di una temperatura di almeno 15 gradi. Poi sopporta bene il
gelo.
In
ottobre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe
infestanti è molto ridotta.
La
valerianella si semina in file parallele distanti 30 cm, in modo da
avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed
al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi e non c’è
bisogno di ricoprirli di terra.
E’
necessario seminare la valerianella in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
La
valerianella resiste bene al freddo (anche se è meglio proteggerla
stendendoci sopra del tessuto non tessuto) e si raccoglie quando la
piantina raggiunge un diametro di circa 8 cm.
Aglio
bianco grosso Garcua
L’aglio
è un ortaggio molto resistente alla siccità ed al freddo invernale
e, quindi, ideale per la coltivazione in aridocoltura.
Tra le diverse varietà di aglio preferiamo l’aglio bianco grosso Garcua (Figura).
L’aglio
si semina in bulbilli. Ogni testa di aglio (bulbo) è costituito da
circa 14 bulbilli.
Per
ottenere i bulbilli: si prendono i bulbi, poi con una pinza si
strappa il residuo del gambo e si schiaccia il bulbo con una lamina
di ferro (non tagliente), premendo nello spazio tra due bulbilli
In
questo modo si separano i bulbilli. I bulbilli più piccoli possono
essere eliminati.
In ottobre la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo).
Per l’aglio si utilizza la semina diretta in file parallele (vedi paragrafo), facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco i bulbi a pochi cm l’uno dall’altro ed infine ricoprendo manualmente i semi con la terra.
I
bulbilli di aglio si seminano in file parallele distanti 30 cm, in
modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per
controllare le infestanti.
Si
piantano ad una profondità di pochi cm, con l’apice
verso
l’alto
(si può lasciare affiorare la punta) e distanti 15 cm
l’uno dall’altro. I bulbilli germogliano dopo 15 giorni.
A
differenza della cipolla che se va a fiore, deve essere estirpata,
l’aglio, anche se va a fiore, basta tagliare il fiore ed il bulbo
continua a svilupparsi.
L’aglio
si raccoglie dopo 5-6 mesi,
quando le foglie
si
appassiscono da sole e si piegano
(inutile
piegarle manualmente).
Si
tagliano le radici, si pulisce il bulbo dal terriccio
rimasto appiccicato e si
lasciano le foglie, in modo da utilizzarle per eventualmente fare
delle trecce o per unirli in mazzetti di 5 – 10 teste.
Poi
si lascia seccare in un posto secco ed arieggiato. In questo modo si
conserva per 6-8 mesi.
SEMINE E TRAPIANTI DI NOVEMBRE
In
novembre, con l’inverno ormai alle porte, diminuiscono le piante da
seminare o trapiantare perché la gran parte degli ortaggi non
tollera le gelate.
Però
c’è ancora la possibilità di seminare Piselli,
Fave,
Rucola,
Spinaci,
Aglio.
Novembre
|
Varietà
|
Tipo semina
|
Pisello nano Meraviglia d’Italia
|
semina diretta
|
Fave dolci di Calabria
|
semina diretta
|
Rucola
|
semina diretta
|
Spinacio Gigante d’Inverno
|
semina protetta
|
Aglio Garcua
|
semina diretta
|
Pisello nano Meraviglia d’Italia
Nella
semina autunnale dei piselli è bene privilegiare i piselli a grano
liscio, che generalmente danno maggiori garanzie di risultato
rispetto ai piselli a grano rugoso (tipicamente primaverili).
Inoltre
in un orto senz’acqua è bene privilegiare le varietà nane, le
quali permettono un raccolto precoce, lasciando libero e concimato il
terreno per gli ortaggi successivi.
Per tale ragione la nostra scelta ricade sulla varietà di pisello nano meraviglia d’Italia (Figura).
Il pisello nano meraviglia d’Italia si semina in novembre, ricorrendo alla semina diretta in file parallele (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In novembre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Per i piselli si utilizza la semina diretta in file parallele, facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco i semi a pochi cm l’uno dall’altro ed infine ricoprendo manualmente i semi con la terra.
I
piselli si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da
avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Questo almeno finché in primavera non emettono un buon
fogliame che soffoca le erbe infestanti.
E’
necessario seminare dei piselli in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Si
raccolgono verso aprile, estirpando l’intera pianta e prelevando i
baccelli.
Fave dolci di Calabria
Tra le tante varietà di fave preferiamo la Fava dolce di Calabria (o fava 3 cocci) (Figura): ha un baccello corto, contenente 4 o 5 semi, ma risulta più resistente al freddo invernale della pianura friulana.
Le fave devono essere seminate in aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) e quindi bisogna ricorrere dapprima alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e successivamente alla sarchiatura periodica (vedi paragrafo) che può essere limitata ai primi periodi di crescita delle piante, perché poi le stesse piante con il loro fogliame contrastano le erbe infestanti.
Le
fave seminate in novembre si raccolgono dopo 5 mesi (
marzo,
aprile
) e lasciano il terreno libero e concimato per
le semine ed i trapianti del periodo primaverile-estivo
(maggio-giugno): pomodori, melanzane, zucchine, etc
Per le fave si utilizza la semina diretta in file parallele (vedi paragrafo), facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco i semi a pochi cm l’uno dall’altro (mettendo i semi in posizione orizzontale o con la fessura verso il basso) ed infine ricoprendo manualmente i semi con la terra.
Tra
un solco e l’altro deve esserci uno spazio di almeno 50 cm.
E’
consigliabile seminare le fave in una settimana piovosa, oppure
innaffiarle a giorni alterni per una settimana.
Quando
le piantine emergono in superficie bisogna estirparne alcune, in modo
da lasciare tra una pianta e l’altra una distanza di circa 30 cm.
Le
fave hanno bisogno di poca acqua (bagnare solo la prima settimana,
per favorire la germinazione).
Quando
le piantine sono alte circa 20 cm è necessario eseguire una cimatura
della parte apicale della pianta. La cimatura stimola l’emissione
di rami secondari e la pianta assume una forma più espansa.
Spesso
i getti apicali delle fave si riempiono di afidi. Anche se
brutti da vedere, è meglio non fare alcun trattamento perché
attirano le coccinelle che distruggono altri parassiti dell’orto.
Queste
fave sono buone per il consumo fresco.
Rucola:
La rucola (Figura) è una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In novembre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Inoltre
la semina della rucola nel periodo autunnale permette di ridurre o
evitare gli attacchi dell’altica che causa vari buchi nelle foglie,
rendendo così non commercializzabile il raccolto.
La
rucola si semina in file parallele distanti 30 cm, in modo da avere
spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed
al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi
appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre
sopra le file seminate a rucola si può spargere della paglia tritata
che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non ostacola
l’emergenza delle piantine e non interferisce con l’eventuale
azione di sarchiatura periodica che deve essere effettuata tra le
file.
E’
necessario seminare la rucola in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Si
raccoglie dopo 1 – 2 mesi dalla semina, estirpando l’intera pianta
con la radice.
Bisogna
evitare che vada a seme perché rischia di diventare invasiva per
l’aiuola e difficile poi da eradicare.
Spinacio gigante d’inverno
Tra le tante varietà di spinacio, preferiamo lo spinacio gigante d’inverno (Figura) che è una delle poche specie da coltivare in un orto senz’acqua per le quali è necessario ricorrere alla semina diretta (vedi paragrafo).
E’ necessario utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo). In novembre siamo avvantaggiati dal fatto che la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta.
Gli
spinaci si seminano in file parallele distanti 30 cm, in modo da
avere spazio per passare col sarchiatore manuale per controllare le
infestanti. Con un bastone si traccia un solco appena percettibile ed
al suo interno si lasciano cadere i semi molto radi, ricoprendoli poi
appena appena di terra con le dita delle mani.
Inoltre
sopra le file seminate a spinaci si può spargere della paglia
tritata che aiuta a mantenere umido il terreno sottostante, non
ostacola l’emergenza delle piantine e non interferisce con
l’eventuale azione di sarchiatura periodica che deve essere
effettuata tra le file.
E’
necessario seminare gli spinaci in una settimana piovosa, oppure
innaffiare a pioggia i semi a giorni alterni per una settimana.
Gli
spinaci resistono bene al freddo (anche se è meglio proteggerli
stendendoci sopra del tessuto non tessuto) e si raccolgono dopo 3 – 5
mesi dalla semina.
Aglio
bianco grosso Garcua
L’aglio
è un ortaggio molto resistente alla siccità ed al freddo invernale
e, quindi, ideale per la coltivazione in aridocoltura.
Tra le diverse varietà di aglio preferiamo l’aglio bianco grosso Garcua (Figura).
L’aglio
si semina in bulbilli. Ogni testa di aglio (bulbo) è costituito da
circa 14 bulbilli.
Per
ottenere i bulbilli: si prendono i bulbi, poi con una pinza si
strappa il residuo del gambo e si schiaccia il bulbo con una lamina
di ferro (non tagliente), premendo nello spazio tra due bulbilli
In
questo modo si separano i bulbilli. I bulbilli più piccoli possono
essere eliminati.
In novembre la pressione delle erbe infestanti è molto ridotta e si possono utilizzare aiuole non pacciamate (“a terra nuda”) dopo aver fatto ricorso alla zappatura superficiale del terreno (vedi paragrafo) e ricorrendo periodicamente alla sarchiatura (vedi paragrafo).
Per l’aglio si utilizza la semina diretta in file parallele (vedi paragrafo), facendo con una zappetta a cuore (Figura) un solco nel terreno, depositando dentro al solco i bulbi a pochi cm l’uno dall’altro ed infine ricoprendo manualmente i semi con la terra.
I
bulbilli di aglio si seminano in file parallele distanti 30 cm, in
modo da avere spazio per passare col sarchiatore manuale per
controllare le infestanti.
Si
piantano ad una profondità di pochi cm, con l’apice
verso
l’alto
(si può lasciare affiorare la punta) e distanti 15 cm
l’uno dall’altro. I bulbilli germogliano dopo 15 giorni.
A
differenza della cipolla che se va a fiore, deve essere estirpata,
l’aglio, anche se va a fiore, basta tagliare il fiore ed il bulbo
continua a svilupparsi.
L’aglio
si raccoglie dopo 5-6 mesi,
quando le foglie
si
appassiscono da sole e si piegano
(inutile
piegarle manualmente).
Si
tagliano le radici, si pulisce il bulbo dal terriccio
rimasto appiccicato e si
lasciano le foglie, in modo da utilizzarle per eventualmente fare
delle trecce o per unirli in mazzetti di 5 – 10 teste.
Poi
si lascia seccare in un posto secco ed arieggiato. In questo modo si
conserva per 6-8 mesi.
SEMINE E TRAPIANTI DI DICEMBRE
In
dicembre, l’orto è apparentemente in riposo.
Le
piante a ciclo lungo (piselli, fave, aglio, etc) già seminate nei
mesi precedenti crescono lentamente ed a causa del freddo non è
possibile seminare o trapiantare altri ortaggi.
Dicembre
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Varietà
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Tipo semina
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Nessuna semina |